"Cieli irripetibili è sicuramente una raccolta atipica. Ogni elemento che la compone, infatti, sembra voler portare il lettore ad indagare aspetti nascosti dietro al testo, vietandogli quasi in modo assoluto di soffermarsi all'apparente superficie. Ogni pagina è come un lampo, una forte pennellata lasciata dall'autore, un guizzo creativo: sta al lettore dare una propria interpretazione. Ma c'è molto di più. 'Cieli irripetibili' è un'opera a trecentosessanta gradi perché non è composta di sole parole ma anche di grafica e di suono. Ogni sua parte è disposta in maniera precisa e studiata. Le parole seguono una punteggiatura del tutto autonoma, così come la grafìa che risponde ad una logica del testo autoriale ben precisa, scontrandosi con una consuetudine letteraria che tenderebbe a banalizzare eccessivamente il testo irrigidendolo in una struttura precostituita. Il risultato è una poesia visuale, il significato dei testi arriva in complementarietà con la sua veste nuova, altamente studiata, che la rende vicinissima all'espressività artistica dei primi del Novecento. Nonostante ciò, il lettore non rimane spiazzato, anzi, sembra essere guidato attraverso pagine di frasi-chiave, come se si raccontassero brevi aneddoti, esperienze di vita, momenti animici intensi..." (Dalla prefazione di Pamela Michelis).